La legge di bilancio 2025 (lg. 207/2024) ha registrato parecchie mancanze nei confronti del mondo del Terzo Settore, mancanze a cui potrebbe sopperire il decreto legge Milleproroghe che, nel suo iter di conversione, ha visto la presentazione di diversi emendamenti, tra i quasi 1300 depositati presso la Commissione Affari Costituzionali del Senato, che intervengono su diversi importanti ambiti.
In primo luogo vanno segnalate le proposte di modifica volte ad aumentare il tetto del 5 per mille, presentate da tutti i partiti dell’arco parlamentare, eccetto il M5S. Nel dettaglio viene chiesto che, per la liquidazione della quota del 5 per mille, sia autorizzata una spesa di 553 milioni di euro annui a decorrere dal 2025, 28 in più di quelli attualmente previsti.
Un secondo pacchetto di emendamenti riguarda l’esclusione del Terzo settore dalle novità introdotte con la Legge di Bilancio 2025 per i soggetti che ricevono un contributo pubblico «di entità significativa». Nel corso dell’esame parlamentare della manovra finanziaria era stato cancellato l’obbligo di inserire un referente del Mef negli organismi di controllo degli enti che ricevono un contributo, ma era rimasto il limite di spesa per l’acquisto di beni e servizi, che non può superare il valore medio sostenuto per le medesime finalità negli esercizi finanziari 2021, 2022 e 2023. Gli emendamenti presentati al dl milleproroghe prevedono che venga sospeso, fino al 31 dicembre 2026, il nuovo obbligo di inviare una relazione annua al ministero dell’economia e delle finanze su come viene speso il contributo pubblico da parte degli organi di controllo degli enti, degli organismi e delle fondazioni che ricevono contributi di entità significativa a carico dello Stato, ancora da determinare. Viene inoltre chiesto anche il rinvio del limite di spesa per l’acquisto di beni e servizi inserito dalla legge di bilancio.
Sono stati infine presentati alcuni emendamenti volti a prorogare il fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. In particolare il Pd ne chiede una proroga per gli anni 2025, 2026 e 2027 con una capienza di 45 milioni di euro per ciascuno dei tre anni; il sen. Lombardo del gruppo Misto ha presentato una proposta finalizzata a prorogare il fondo per il 2025, con la stessa cifra che era stata prevista a copertura per il 2024, pari cioè a 25 milioni di euro; infine la sen. Gelmini (CdI), propone la proroga del fondo per il triennio 2025/2027 con un credito di imposta di 25 milioni di euro per ciascuno dei tre anni.