NewsIl Decreto Salva Casa è legge

29 Luglio 2024

Il Decreto legge n. 69 del 2024, fortemente voluto dal Ministro Salvini, è stato approvato in via definitiva dal Senato mercoledì 24 luglio nello stesso testo precedentemente licenziato dalla Camera dei deputati, con diverse modifiche rispetto all’articolato varato dal Governo. E’ stato pubblicato sulla G.U. n. 175 del 27 luglio 2024, come Lg. n. 105 del 24/07/2024, unitamente al relativo testo coordinato.


 

Il provvedimento interviene sul Testo unico per l’edilizia (DPR n. 380/2001) risalente ad oltre 20 anni fa, che si è mostrato non più in grado di dare risposte adeguate alle necessità del patrimonio immobiliare italiano.

L’on. Dario Iaia e l’on. Erica Mazzetti, relatori del decreto legge nel corso dell’esame alla Camera dei deputati, hanno sottolineato che il provvedimento mira alla semplificazione edilizia e urbanistica, nonché a fronteggiare il crescente fabbisogno abitativo, attraverso il recupero del patrimonio edilizio esistente, riducendo così il consumo di suolo e rimuovendo, in particolare, lo stallo relativo alle compravendite di immobili causato da piccole irregolarità formali, tutelando al contempo i proprietari che hanno acquistato in assenza di irregolarità risultanti da atti pubblici e che poi, in base alle norme sopravvenute, non hanno potuto a loro volta alienare.

Si riporta una sintesi, per punti, degli aspetti più importanti del Dl casa:

Doppia conformità:  fino ad oggi per chiedere la sanatoria, gli interventi dovevano essere conformi sia alla normativa edilizia e urbanistica vigente al momento della realizzazione, sia a quella vigente al momento dell’istanza. Adesso è richiesta la conformità urbanistica al momento della presentazione della domanda e la conformità edilizia al momento della realizzazione dell’intervento. Gli importi per mettersi in regola non saranno superiori a 10.328 euro, cifra che si riduce a 5.164 euro se l’intervento risulti conforme alla disciplina urbanistica ed edilizia vigente sia al momento della presentazione della domanda sia al momento della realizzazione dell’intervento.

Interventi in edilizia libera: il “salva casa” include nuove categorie di interventi in edilizia libera, come la possibilità di realizzare vetrate panoramiche amovibili e totalmente trasparenti (cosiddette ‘Vepa’) in tutti i porticati, rientranti o meno all’interno dell’edificio, e l’installazione di strutture di protezione dal sole e dalle intemperie, tipo tende a pergola con telo retrattile o elementi regolabili, comprese le cosiddette tende bioclimatiche.

Mini-case: la superficie minima per rilasciare il certificato di agibilità per i monolocali scende da 28 a 20 metri quadri, e per bilocali da 38 a 28 mq. Anche le altezze minime interne sono ridotte da 2,70 a 2,40 metri. Un’altra novità della legge di conversione è che viene innalzata al 6% la tolleranza tra il progetto e quanto viene effettivamente realizzato ad opera finita per le abitazioni fino a 60 metri quadri. Per gli immobili con superficie utile superiore ai 500 metri quadrati, la tolleranza è invece del 2%, per quelli tra i 300 e i 500 metri quadrati del 3%, mentre sale al 4% per gli immobili che hanno una superficie tra i 100 e i 300 metri quadrati.

Cambio di destinazione d’uso degli immobili: sarà sempre consentito, all’interno della stessa categoria funzionale, nel rispetto delle normative di settore, ferma restando la possibilità per gli strumenti urbanistici comunali di fissare specifiche condizioni. Per il mutamento senza opere sarà richiesta la Scia, mentre per quello con opere sarà necessario essere in possesso del titolo per l’esecuzione. Per le unità al primo piano o seminterrate, il cambio è regolato dalla legislazione regionale che permette ai comuni di individuare le zone consentite.

Sottotetti: sono state previste regole più semplici per rendere abitabili i sottotetti, pur nel rispetto dei criteri stabiliti dalle normative regionali.

L’on Erica Mazzetti (FI), correlatore del provvedimento, nel corso del suo intervento nell’ambito delle dichiarazioni di voto nell’Aula di Montecitorio, ha messo in evidenza come, ancora oggi, il Paese si basi su una legge urbanistica nazionale, la n. 1150 del 1942, emanata 82 anni fa quando l’Italia era in fase di espansione, le città dovevano crescere e la realtà familiare era totalmente diversa da quella attuale. Per questo motivo, a suo avviso, il dl salva casa rappresenta un buon inizio, volto a dare risposte concrete a situazioni urgenti, con l’obiettivo, a più lungo termine, di provvedere al più presto ad emanare un nuovo testo unico delle costruzioni contenente principi validi per tutto il territorio nazionale.

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