NewsTerzo Settore, rinviato di un anno il passaggio dall’esclusione all’esenzione iva

15 Gennaio 2025

Il 1° gennaio 2025 sarebbe dovuta entrare in vigore la norma contenuta nel decreto fiscale (articolo 5, comma 15-quater del DL 146/2021 convertito dalla Lg. n. 215/2021) che prevedeva, per gli Enti Associativi del Terzo Settore, il passaggio da un regime di esclusione Iva, ad un regime di esenzione IVA.


 

Al fine di consentire un graduale e consapevole passaggio a tale nuovo sistema di esenzione, il decreto legge Milleproroghe 2025 (DL 202/2024), varato dal Governo e attualmente in sede di conversione in Parlamento, all’art 3, comma 10, prevede lo slittamento del termine dell’esenzione IVA per gli enti associativi del terzo settore al 1° gennaio 2026.

In particolare la disposizione stabilisce che, nelle more della razionalizzazione della disciplina dell’IVA per gli enti del Terzo settore, in attuazione dell’articolo 7 della legge n. 111 del 2023 (legge delega per la riforma fiscale), il nuovo regime di esenzione IVA per le operazioni realizzate dagli enti associativi del Terzo settore, ha effetto solo a decorrere dal 1° gennaio 2026.

Il regime di esclusione, attualmente in vigore, è stato oggetto della procedura di infrazione da parte dell’Ue (n. 2008/2010). In particolare la Commissione europea ha eccepito allo Stato italiano l’impossibilità di considerare escluse dal campo di applicazione dell’IVA le operazioni degli enti non commerciali a favore dei loro associati a fronte dell’aumento della quota associativa o dietro corrispettivo specifico.

La proroga al 2026 consentirà agli enti associativi di valutare più attentamente le opzioni disponibili a fronte dei nuovi obblighi fiscali. Una delle principali scelte per molti enti associativi sarà l’adesione al regime speciale ex L. 398/1991, che consente la determinazione delle imposte su base forfettaria e per molte realtà rappresenta una soluzione particolarmente vantaggiosa, soprattutto per le ASD (associazioni sportive dilettantistiche) e le SSD (società sportive dilettantistiche), dal momento che semplificano di parecchio gli adempimenti rispetto al regime IVA ordinario.

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